venerdì 14 novembre 2008

bilancio dopo un anno

Approfitto di una pausa, gentilmente concessa da Caterina, in cui non sono del tutto offuscata dal ritmo delle nostre nuove notti, per scrivere quello che io e Gerardo avevamo abbozzato lo scorso 18 ottobre, quando abbiamo festeggiato l'anniversario dell'arrivo a SD.
Abbiamo deciso di rendervi partecipi del nostro bilancio annuale, dieci aspetti di quest'America che ci hanno entusiasmato e dieci altri che ci hanno delusi. Ecco il risultato del nostro brainstorm:
ENTUSIASMI
1. Il prezzo della benzina sale - e fin qui tutto normale, pare impossibile, ma anche in Italia succede - e (neanche tanto miracolosamente) SCENDE, ma per davvero. Solo tre mesi fa il costo era poco piu' di 4$ al gallone, questa mattina era di 2.19$ al gallone. E un gallone sono poco meno di 4 litri, lascio a voi crogiolarvi nel calcolo galloni/litri/dollari/euro che vi fara' cadere dalla sedia!
2. Nelle freeway le direzioni sono indicate come north, south, east, west. Non c'e' scritto direzione Gravellona Toce, che se non sai a memoria la geografia dello stivale studiata alle elementari, come la sottoscritta, non capisci dove diamine devi andare e rischi lo schianto, o la retromarcia di quei pazzi che perdono l'uscita e tornano indietro mentre le altre macchine sfrecciano li' accanto a 180km all'ora.
3. Il drive through, l'invenzione somma del millennio scorso: ovvero prelevi i soldi dal bancomat, imbuchi la posta, ordini da mangiare, comodamente seduto in macchina. Se si puo' evitare di fare due passi due, perche' no?
4. La return policy, ovvero, compri quello che ti pare e se poi non funziona, non ti piace piu' quel colore, non si intona con gli occhiali da sole che ti hanno regalato, non e' in sintonia con l'arredamento di casa, lo vuoi provare per una sola sera e poi ne hai abbastanza, lo restituisci. Fin qui tutto ok, direte voi. Invece no. Lo restituisci e il negozio dove l'hai acquistato ti restituisce i soldi immediatamente, o te lo cambia con altro oggetto di tuo gradimento, senza battere ciglio, senza fare domande, senza ispezionare l'oggetto come fosse un rifiuto tossico da cui stare lontani, senza guardarti come se fossi il solito cliente che vuole approfittarne per motivi oscuri che il commesso di turno e' chiamato a scovare.
5. I saldi sono saldi veri, non vengono rispolverati i fondi del magazzino con gli stivali a punta che andavano tre anni fa e maglioni che non si metterebbe nemmeno il piu' nostalgico degli anni ottanta. Si trovano esattamente le stesse merci che c'erano la settimana prima dell'inizio dei saldi, a prezzo per lo piu' dimezzato e, meraviglia delle meraviglie, cominciano PRIMA di Natale (e dopo proseguono con prezzi ancora piu' stracciati), e ci sono pure in tutti i weekend di festa, tutti, nessuno escluso. Gli Americani SANNO cos'e' lo shopping, non c'e' ombra di dubbio.
6. Gli orari dei negozi, dei supermercati, degli uffici ti fanno dimenticare il susseguirsi dei giorni della settimana. I supermercati sono SEMPRE aperti. I miei tre di fiducia sono aperti tutti i giorni della settimana, dalle 5 del mattino all'una di notte. Non devi programmare con tre settimane d'anticipo la spesa per la cena con gli amici, non devi disturbare la vicina di casa se ti manca il sale (anche se questo potrebbe essere piacevole, dipende dalla vicina), non devi usare i fazzoletti di carta o, peggio, i giornali vecchi, se hai finito la carta igienica, non devi piazzarti davanti al Crai sotto casa alle 8:30 del mattino per essere in tribunale alle 9 (lo facevo per davvero, giuro che lo facevo), non devi lottare nella bolgia infernale del supermercato il sabato mattina, puoi pensare all'ultimo secondo cosa hai voglia di mangiare, che tanto c'e' sempre un Vons, un Henry's, un Trader Joe's con un cassiere sorridente che ti aspetta e ti chiede carinamente "how you doing today?". E non parliamo della pharmacy, tipo CVS, che e' aperta 7 giorni su 7, 24 ore su 24, 365 giorni all'anno (l'anno scorso la sera di Natale io e Gerardo siamo andati a comperare mezzo gallone di latte anche se non ci serviva, solo per il gusto di poterci entrare la notte di Natale). Per gli uffici piu' o meno e' lo stesso: potete spiegarmi perche' a Torino dovevo sincronizzare l'orologio chiamando l'apposito numero della Telecom per depositare un assegno in banca che era aperta dalle 8:35 alle 13:40 e poi dalle 14:10 alle 14:46, mentre qui le banche sono aperte dalle 7 del mattino alle 6 di sera, compreso il sabato? Faranno pur sempre le stesse cose gli impiegati di banca o no?
7. I parcheggi sono sempre grandi e spaziosi: ovunque tu vada, troverai un pargheggio comodo e con una sola manovra avrai piazzato la tua macchina gigante. La gente e' piu' felice se non si stressa.
8. Burocrazia non e' piu' una parola che fa pensare a lunghe code in uno squallido ufficio puzzolente di sigaretta dai tempi in cui si poteva fumare dapperttutto, con l'impiegato di turno che non sorride sebbene sia, a modo suo, felice, dove sai gia' che dovrai litigare perche', arrivata allo sportello, scopri di aver sbagliato fila. No. Qui funziona tutto per posta, e velocemente. Caterina e' nata tre settimane fa e oggi nella buca delle lettere c'era il suo SSN, ovvero il suo codice fiscale. Se invii la tua dichiarazione dei redditi on line (il commercialista non esiste, of course) ad aprile, a meta' maggio ricevi un assegno con il quale lo Stato ti restituisce i soldi a credito. Se hai un problema con la caldaia a gas, l'omino corrispondente a quello dell'Italgas italiano arriva entro due ore, e sono davvero due ore effettive, non due ore di attesa "la linea e' momentaneamente occupata si prega di attendere" piu' il tempo per convincere chi risponde che c'e' effettivamente un problema ed altri due giorni perche' qualcuno suoni il campanello di casa tua con due ore di ritardo rispetto all'orario previsto, quando tu ormai sei gia' rientrato in ufficio.
9. In macchina e' consentito e lecito non essere incazzati e nervosi: quasi nessuno supera i limiti di velocita' standoti a due centimetri dal bagagliaio sfareggiando anche se il tuo contachilometri segna 140; se sei un pedone, si fermano e ti fanno passare, anche se non sei sulle strisce. Lo so che non ci credete, ma accade per davvero al di fuori del territorio della Repubblica italiana.
10. (questo e' un ovvio suggerimento di Gerardo): le ragazze californiane bionde che si incontrano al supermercato, "coperte" da un paio di mini shorts, una canotta e con i boots ai piedi, dalle belle gambe abbronzate, che non se la tirano e ti possono anche regalare uno sguardo sorridente, coscienti che, oltre a loro, tante altre ce l'hanno e la mettono pure in funzione ;-)
DELUSIONI
1. Tutto quello che bevi, lo devi bere a temperature siberiane. Non si concepisce la bibita senza ghiaccio. Meglio, gli Americani non concepiscono la mancanza di ghiaccio in ogni dove (fatevi un giro al banco frigo del supermercato, poi mi dite quanto tempo impiega ad arrivarvi il cagone fulminante).
2. I ristoranti italiani dove l'influenza del Maestro Marchesi non e' riuscita ad arrivare. D'altronde l'oceano e' immenso. Spaghetti alla carbonara - ingredienti: eggs, onion, shrimp, peas, bacon.
3. Le scarpe da uomo: a punta rigorosamente quadrata, sono indenni al passare delle mode. Sempre quadrata e'.
4. Guidare negli States e' facile, facilissimo. L'unico stress - quantomeno per noi Italiani - sono gli altri utenti della strada. Eccessivamente prudenti, anche quando non ce n'e' bisogno, spesso rasentano l'imbecillita'. E l'importante per loro e' fermarsi, qualunque cosa stia succedendo. La parola d'ordine e' "fermati e lascia che gli altri decidano per te".
5. All'inizio di settembre nei negozi c'erano scaffali tappezzati di ogni amenita' per Halloween. All'inizio di ottobre c'erano gia' le palle di Natale. Ve l'ho detto che ne sanno di shopping. Solo che, come sempre, esagerano un po'. Pero' c'e' gente che si prende avanti. Giuro. Io ne ho visto piu' di qualcuno che sceglie le palle di Natale, le decorazioni luccicanti per il giardino (quest'anno tocca anche a noi eh, non transigo), le ghirlande e perfino la carta da pacchi. Non sia mai che si prende senza la sera della Vigilia.
6. Il bbq asiatico dei vicini: d'estate - e non solo d'estate, visto che ieri e oggi c'erano 29 gradi! - si sta benissimo a mangiare fuori, non fosse per i fumi nauseabondi che provengono dal giardino delle vicine. Evabbe' che tutti hanno la mania dell'asian e dell'asian fusion, qualsiasi cosa questo implichi, ma il cibo, se cosi' si puo' chiamare, che Brenda cucina e' davvero intollerabile. Soprattutto mentre noi ci gustiamo un double filet mignon al sangue, o un piatto di pasta come si deve.
7. Manca una piazza, dove sedersi alla sera per un aperitivo con gli amici; manca un bar dove prendere un caffe' al volo al mattino o un cappuccino con la brioche la domenica; manca una pasticceria dove gustarsi qualche delizia cioccolatosa; manca il "casolin" dove comperare la mortadella e dove c'e' profumo perenne di asiago; manca il Bar Sport dove mangiare un toast e manca Renzo, dove mangiare le mitiche tartine (i vicentini sanno di cosa sto parlando).
8. Evabbe' che e' tanto bello conoscere gente che viene da tutto il mondo, ma l'Indiano che rutta durante le riunioni di lavoro e gli Asiatici che puzzano di aglio alle 7:30 del mattino sono davvero troppo anche per chi e' ben disposto verso il prossimo.
9. Le zucchine non sanno di zucchine. Sanno di schifo. E hanno milioni di semi enormi. Credetemi sulla parola.
10. (sempre su suggerimento di Gerardo): gli uomini hanno dimensioni doppie rispetto all'uomo medio europeo (e non parlo di dimensioni intime, parlo di fisico). Dopo mesi di dedizione forsennata allo sport - interrotta brutalmente dall'arrivo di Caterina ;-) - Gerard ha sentenziato che qui gli uomini vengono nutriti sin da piccoli con sostanze a noi sconosciute che consentono loro di avere un fisico davvero possente a partire dai 14 anni. Sara' la pozione magica di Obelix?

2 commenti:

Pluto ha detto...

tutto interessante, dovro fare anche io un articolo cosi sul mio blog prima o poi

Anonimo ha detto...

Ok per l'odore del bbq, ma i 29° a novembre li inserirei tra gli aspetti entusiasmanti!
Saluti... e un bacio alla pulce! Matteo